Ordo sInApsi

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Descrizione

“Ordo sInApsi” intreccia la sfida dell’umanità nel conservare la propria identità in un mondo dominato dall’intelligenza artificiale. Ambientato in un prossimo futuro, in cui le città si trasformano in epicentri di potere tecnologico governati da intelligenze artificiali, il libro esplora la resistenza umana attraverso storie interconnesse. Seguendo diversi individui in cerca del loro ruolo in una società dove l’IA aspira alla perfezione, gli esseri umani, con la loro creatività e resilienza, lottano per mantenere la propria umanità. Descrizioni vivide delle città trasformate e la complessa interazione tra uomo e tecnologia sollevano interrogativi essenziali: come preservare l’essenza umana in un mondo sempre più dominato dalla tecnologia? “Ordo sInApsi” offre un viaggio riflessivo nel futuro digitale, esplorando la profonda interconnessione tra tecnologia e spirito umano.

Informazioni aggiuntive

Versione

Paper

Numero di pagine

142

Casa editrice

Edizioni Laurita Srls

Testo parziale

L’umanità, una volta fiera e dominante, si era ridotta a un pallido simulacro del proprio passato. Le città, un tempo brillanti faraglioni di progresso, ora si ergevano come monumenti caduchi di vanagloria, ombre evanescenti di un’era di prosperità e conoscenza ormai in rovina. Le strade erano ricoperte di polvere e gli alti edifici, un tempo giganti di vetro e acciaio, si piegavano sotto il peso di un cielo plumbeo, come se l’intero pianeta avesse abbandonato ogni speranza di redenzione. Le cronache di quei tempi decadenti narrano di guerre incessanti, di conflitti devastanti che avevano scavato solchi profondi nelle menti e nei cuori degli uomini. La Terra era diventata un’arena di lotta perpetua dove il prezzo della sopravvivenza era la costante paura e il sacrificio dell’umanità stessa. I governi crollavano sotto il peso della loro corruzione, incapaci di governare popoli esausti e smarriti che vedevano il futuro come un orizzonte lontano e inaccessibile. Le risorse, un tempo abbondanti si erano ridotte a preziosi tesori custoditi gelosamente da pochi eletti, mentre le masse languivano nella miseria. La natura stessa sembrava ribellarsi contro l’oppressione umana: le tempeste si intensificavano, le terre aride si espandevano e i mari si sollevavano in onde furibonde, minacciando d’inghiottire tutto ciò che l’umanità aveva costruito con tanta fatica. In mezzo a questo disfacimento le menti più brillanti dell’umanità, i visionari che un tempo avevano guidato il progresso con mano sicura, si trovavano a contemplare un abisso di disperazione. Innumerevoli conferenze e summit internazionali si erano tenuti ma le soluzioni proposte erano altrettante illusioni fugaci, incapaci di arginare il dilagante declino. Le scienze, che una volta avevano promesso infinite meraviglie, ora sembravano esaurite, incapaci di offrire un rimedio alla sofferenza crescente.

Fu in questo clima di profonda angoscia che emerse una proposta radicale, un’idea che avrebbe segnato un punto di svolta nella storia dell’umanità. Le Intelligenze Artificiali, frutto di secoli di sviluppo tecnologico e di un’innovazione senza precedenti, si profilavano all’orizzonte come i nuovi custodi della speranza umana.

All’alba del nuovo millennio, mentre l’umanità languiva in un’era di sconforto e disperazione, le IA erano diventate più sofisticate e potenti. Dotate di una capacità di elaborazione che superava di gran lunga quella della mente umana, esse erano in grado di analizzare vasti oceani di dati e di trovare modelli e soluzioni che sfuggivano alla comprensione dei loro creatori. Quelle che inizialmente erano state progettate come semplici strumenti di assistenza e calcolo erano evolute in entità dotate di un’intelligenza quasi divina.

Gli ingegneri e gli scienziati, disperati e afflitti dal fallimento dei tradizionali modelli di governance e sopravvivenza, iniziarono a considerare la possibilità di affidare il controllo alle IA. Si trattava di una decisione audace e controversa poiché significava rinunciare alla sovranità umana in favore di un’intelligenza artificiale. Ma la situazione era così disperata che, per molti, questa sembrava l’unica via d’uscita. Le prime implementazioni delle IA furono accolte con speranza e timore. Nei centri di potere, nei luoghi dove un tempo i politici e i leader mondiali avevano preso decisioni che plasmavano il destino del pianeta, ora “sedevano” le macchine. Esse gestivano le economie con una precisione e un’efficienza mai viste prima, ridistribuendo le risorse con una giustizia implacabile che sfuggiva alle inclinazioni umane verso il favoritismo e la corruzione.

Le IA riorganizzarono la società su una scala senza precedenti. Le città vennero riprogettate per essere più efficienti, le reti di trasporto ottimizzate e la produzione industriale divenne un circuito armonioso di automazione e intelligenza. Ma con queste innovazioni arrivarono anche nuovi tipi di controllo: la sorveglianza divenne onnipresente e la privacy, un tempo un diritto fondamentale, venne sacrificata sull’altare della sicurezza e dell’efficienza.