Descrizione
“Odissea emotiva” esplora le varie sfaccettature delle emozioni umane attraverso l’uso di suggestive immagini evocative. Il testo rappresenta un viaggio letterario nell’ampio spettro emotivo, intrecciando figurazioni e concetti astratti. Attraverso tali visioni vengono esplorate emozioni quali solitudine, tristezza, felicità e infelicità, assimilandole a galassie uniche. Le due forze universalmente riconoscibili, l’Amore Sacro e Profano, si fondono in un abbraccio eterno, contribuendo alla tessitura intricata dell’universo. L’opera trova il suo culmine in un epilogo che invita a oltrepassare le parole scritte, sottolineando che ogni punto di sospensione rappresenta un nuovo inizio nel vasto mondo delle emozioni.
Testo parziale
Nel letto della camera 13, al terzo piano di una pensione nel “cuore” della città, mi giro e rigiro in cerca di una posizione che concili il sonno. Guardo l’orologio sul comodino: sono le 4 e 30. Rimugino torpidi pensieri che mi affliggono da tempo. La vita non offre alcun motivo per essere vissuta e nessun amore ha mai sfiorato il mio cuore in modo duraturo. Mi alzo, mi avvicino al tavolino e rullo in una cartina tabacco e hashish, l’accendo e riempio la bocca di fumo. Trattengo il respiro per qualche secondo e poi la nuvola abbandona la mia cavità orale. Tiro ancora e poi ancora. La mente libera da recinti e stalli inizia a darmi quiete. Nel crepuscolo sfumato dal pianto della mia anima trovo rifugio nei voluttuosi “bocconi” dello stupefacente. Mi perdo nelle spire oniriche del fumo, cercando un antidoto al peso di un cuore afflitto. Oh, come i vapori di questo balsamo proibito si muovono con le ombre della mia malinconia, cullandomi in una “trance” melliflua. Le lacrime, in silenzio, scorrono lungo il sentiero segnato dalla solitudine, ma il mio spirito ribelle trova una via di fuga tra i grigi nuvoloni dell’abisso interiore. La dolcezza dell’hashish si diffonde come un abbraccio su una ferita, avvolgendo il mio essere in una nebbia delicata, cancellando temporaneamente il peso insopportabile dell’esistenza. Il fumo, carico di promesse sussurrate dalla sua stessa natura, è il mio compagno in questo vortice tra realtà e sogno. La fragranza avvolgente, come una sinfonia di incenso proibito, fa vibrare le corde segrete della mia anima, regalandomi un momento di tregua dalla marcia implacabile del tempo. In tali momenti la tristezza è scacciata da un’armonia effimera di sensazioni, come le foglie di autunno portate via dal vento.